Se il buongiorno si vede dal mattino, per noi donne il futuro sarà roseo.
Prendo spunto dalla pellicola “Wonder Woman 1984”, per il piacere di confermare che il gene carismatico del genere femminile è capace di profetizzare e compiere miracoli ogni giorno, semplicemente essendo donne.
Il sequel del film “Wonder Woman” del 2017, che ha incassato 822 milioni di dollari a livello mondiale, diretto da Patty Jenkins, uscirà in Italia il 28 gennaio mentre è già campione d’incassi negli States (anche se dai rumors pare non avrà lo stesso successo).
La scalata sociale della donna, che si impadronisce di ruoli importanti prima ad appannaggio esclusivo dei maschietti, è in forte crescita e le donne emergono come chef, pilote, registe e in politica.
In momenti, come quelli che abbiamo vissuto, la donna ha dimostrato come dietro un problema ci sia sempre un’opportunità e sono fermamente convinta che ogni donna, può diventare Wonder Woman.
Nella vita mi sento Wonder Woman, una guerriera gentile. Grazie al personaggio mi batto con più forza per i diritti delle donne
Gal Gadot
Devo dire che nella fantasia degli autori, gli eroi hanno sempre un cuore, tutto sommato una componente femminile emerge, la differenza la vedi quando entri nella vita reale. La lotta alla parità di genere ha ancora dei mostri da affrontare e ancora oggi alcuni dati restano raccapriccianti. Ma siamo forti, restiamo forti e non abbattiamoci, abbiamo con noi tutto il potere del mondo, femminile, ovviamente.
Ciò che fa di noi delle eroine è l’intuizione, la sensibilità, l’intelligenza emotiva, evidentemente più sviluppata rispetto agli uomini. Nulla da togliere a loro, che eccellono in altro, ma a ognuno il suo.
Wonder Woman si nasce?
Le donne passano ripetute e continue trasformazioni che partono da piccole e che non finiscono neppure in età adulta. Quello che per gli uomini pare un semplice passaggio di stagione, per noi è metamorfosi e trasformazione, a volte dramma, ma superiamo anche questo; del resto è una passeggiata in confronto al parto.
Siamo pronte ad affrontare il futuro con un bagaglio di strumenti che le nostre mamme e le nonne ci hanno tramandato.
Siamo state addestrate per fronteggiare le difficoltà sin da piccole e il senso di inadeguatezza lo stiamo abbandonando per obiettivi più elevati partendo dall’amore e il legame con noi stesse.
Sì, perché oggi siamo capaci di avere delle relazioni sentimentali con noi stesse quasi imbarazzanti agli occhi di un uomo, perché evidentemente oggi ci bastiamo ed ecco perché siamo tutte eroine. Abbiamo un forte potenziale, alcune ne sono consapevoli, altre non lo hanno ancora scoperto.
Faremo sempre i conti con la nostra sensibilità, ma perseguiamo i nostri talenti e vogliamo addormentarci sognando una fiaba che abbia, come protagonista, una donna coraggiosa perché non c’importa più di compiacere la società.
Ti lascio con un omaggio alle donne del 2020, quelle che si sono distinte in un anno così difficile per tutti noi.
Kamala Harris: persona dell’anno secondo Time Magazine
Gli USA eleggono Joe Biden del partito Democratico come presidente e al suo fianco Kamala Harris, vice-presidente di colore, di origini asiatiche, una vera svolta pari all’elezione di Barack Obama.
Claudia Balotta: immunologa e donna di scienza
Nel febbraio 2020, il team di immunologi dell’Ospedale Sacco di Milano ha isolato il virus Sars Covid-19.
La dottoressa Claudia Balotta ha dettato le regole comportamentali che ancora tutti rispettiamo: lavaggio mani, distanza di sicurezza, niente assembramenti.
Alessia Bonari: l’infermiera simbolo della lotta contro il Coronavirus
Ricordi la foto dell’infermiera con i segni sul volto lasciati dai dispositivi di protezione contro il coronavirus? Invitava tutti a indossare la mascherina e a rispettare le distanze di protezione.
Antonella Polimeni: prima rettrice della Sapienza di Roma
Prima donna nella storia alla guida dell’ateneo più antico italiano, La Sapienza fu fondata nel 1303. Antonella Polimeni arriva in un momento storico delicato ed evidentemente siamo pronti per invertire la rotta del mondo, spiega il World Economic Forum, l’organismo che in 144 Paesi ogni anno misura il divario di genere. ”Se ci fosse maggiore eguaglianza, se il gap tra uomo e donna venisse colmato, aumenterebbe il Pil di quasi 6 miliardi di dollari.”
Stéphanie Frappart: primo arbitro donna alla Champions League
E chi l’avrebbe mai detto, anche se Stéphanie è stata la prima in tante altre cose sempre relative al mondo del calcio, una Wonder Woman in divisa.
Un abbraccio a tutte le Wonder Woman
M.